Il mio incontro con un angelo, in carne ed ossa.

Oggi ti voglio raccontare una storia, una bellissima storia. E’ la storia di un incontro speciale che ha cambiato per sempre la mia vita e presto, questo incontro, lo condividerò con te, se lo vorrai…

Come tutte le storia inizia con “c’era un volta..” uno di quei periodi bui che tutti noi abbiamo passato almeno una volta nella vita.

A volte, capita in quei momenti di essere talmente abituata all’oscurità da non riuscire più ad aprire gli occhi. Di non riuscire più a vedere la luce. Ti sei talmente abituata a quella calma apparente, a quella sofferenza lenta e continua da non riconoscere più che stai soffrendo e hai paura di un’improvvisa felicità. Così ti dici che vuoi uscirne, che vuoi essere felice, ma non ne sei capace e ogni tuo gesto, ogni tua scelta inesorabilmente diventa una folle corsa verso l’oscurità.

Una di quelle sere difficili, piene di lacrime interiori e soffocanti, mi ritrovai a pregare l’universo di mandarmi un angelo. Lo stesso che a dicembre ti presenterò.

[bctt tweet=”Se li sai cercare, gli angeli esistono. E non serve scomodare il mondo invisibile. Basta saper guardare. “]

Le giornate erano scandite dal sole, un caldo sole. Il mare sembrava arrabbiato, ma non infuriato. Il mio sguardo si perdeva all’orizzonte, attraversava la trasparenza delle sue onde, accarezzava la sabbia morbida e mi portava verso mondi lontani. Eppure io ero già in un mondo lontano e stavolta ero li fisicamente, non solo con i miei sogni. Non sapevo perché il mio istinto mi aveva fatto scegliere quella destinazione, quel villaggio. Forse l’unica fiammella rimasta ancora accesa nel mio animo mi aveva indicato la strada. Come due automi io e la mia amica dormivamo, mangiavamo, nuotavamo nel mare freddo e passavamo ore sotto il sole con la remota illusione che potesse sciogliere come neve, il buio delle nostre anime.

Diamond TechniqueLa vita scorreva come sempre intorno a me, suoni, risa e balli. Mi sentivo come quella barca rovesciata: le onde che l’accarezzano mentre vanno ad infrangersi sulla riva, il nuotare dei pesci, la curiosità dei turisti, le risa sulla spiaggia, la vita che scorre. E lei resta ferma immobile per metà sommersa dal mare e per metà sotto il cielo. Senza identità. Non può solcare l’oceano, né affondare del tutto.

Una sera mi ritrovai in una discoteca fumante, dai suoni chiassosi e maliziosi: donne e uomini in balia solo dei loro ormoni alla sfrenata ricerca dell’illusione del piacere e della caricatura dell’amore. Ormai ero li, avevo davanti a me due possibilità: scatenare i miei ormoni o isolarmi.

Chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Riaprendoli incontrai il suo sguardo. Un po’ spento e annoiato, ma per me denso di significati.

E’ una costante della mia vita. Le persone importanti le ho incontrate dentro uno sguardo. Come se dietro gli occhi di Alberto (questo il suo nome) riconoscessi un mondo al quale appartengo e che non riuscivo più ad afferrare. L’universo aveva risposto alla mia preghiera.

Vorrei dirti che da allora tutto è stato facile, vorrei chiudere con “e vissero felici e contenti”, ma questa storia ha un finale differente: non finisce... Insieme abbiamo iniziato a percorrere una strada fatta di consapevolezza ed esperienze stupende. E’ stato un percorso duro e impegnativo che ho potuto fare perché grazie a quell’incontro ho acceso un fuoco che arde ancora dentro di me.

Si, gli angeli esistono. Sono quelle persone che nei momenti di paura e insicurezza, ti spronano ad andare avanti. Sono quelli che nei momenti fondamentali della vita, ti sono accanto e magari camminano con te per superare qualche limite insieme o creare un nuovo progetto.

[bctt tweet=”Per far venire alla luce il diamante che è in te, ci vuole coraggio.”]

Coraggio e qualche angelo che ti sostiene, si chiamano Amici. Se ti guardi intorno con attenzione, sono sicura che potrai riconoscerli anche tu. E quando li trovi, non li perdi più. Può succedere anche a te!

E’ successo a noi, dopo tanti tanti anni, siamo ancora qui insieme davanti ad una nuova incredibile ed emozionante sfida da percorrere ancora insieme. Oggi come allora, per ridare tutto quello che abbiamo imparato e ricevuto.

Vuoi scoprire quale? Clicca qui

 

 

Mamma&Successo

di Cristina Garavaglia

 

Avere successo nella vita ? Ringraziando è più facile….

Siamo abituati a ringraziare ogni volta che ci viene donato qualcosa.

Ci è stato insegnato a fare così, e spesso pensiamo che si tratti solo di buona educazione, ma fermiamoci un attimo ad osservare: siamo sicuri si tratti solamente di buone maniere?

Essere grati per qualcosa che si riceve è un attitudine importante, non solo nelle relazioni ma nella vita in generale.

Essere grati ci aiuta a :

  • Dare valore a ciò che abbiamo
  • Essere ottimisti
  • Guardare alle realtà delle cose
  • Conoscere ed apprezzare la nostra ricchezza
  • Sentire il calore di chi ci aiuta e ci supporta nella vita: partner, famiglia, amici, mentori
  • Riconoscere l’importanza dei momenti e delle piccole cose
  • Ridimensionare i problemi
  • Sentire la nostra forza creativa e la nostra capacità di realizzazione
  • Non dare nulla per scontato

E ora stimolati da questa riflessione iniziale portiamo attenzione al dono più grande che abbiamo ricevuto.

Quale ? quello della vita.

Da dove arriva la nostra vita ? Chi ce l’ ha donata? Da chi siamo nati ?

Da Nostra madre.

E’ nella sua pancia che ci siamo formati è da lei che abbiamo ricevuto gli elementi necessari alla nostra sopravvivenza, è attraverso di lei che siamo venuti al mondo e che abbiamo preso la vita.

[bctt tweet=”Nascere e vivere, prendere il dono della vita è stato il nostro primo successo.”]

Senza di lei non ci saremmo. E la madre è la prima persona a cui essere grati .

Cara mamma, per la vita che mi hai dato, Grazie

E’ una frase così semplice ma ricca di potenziale … Provate a recitarla. Ditela al mattino per iniziare la giornata, ditela sottovoce a vostra madre quando la incontrate o nel cuore se lei non è più con voi.

Permettetevi di provare questa gratitudine.

Incontrare la madre è incontrare il successo … esserle grati è accoglierlo.

[bctt tweet=”Riconoscere il nostro primo successo che è stato quello di nascere e vivere ci aiuta ad orientarci e a trovare la strada per i successi futuri.”]

Ma per fare questo è importante riconoscere che è a nostra madre che dobbiamo la vita.

Sembra scontato ma i fatti e le storie personali si sovrappongono e ci condizionano allontanandoci da questa così semplice verità.

Non resta che mettersi alla prova e cambiare prospettiva.

Le radici dell’amore e della libertà

fidarsi_FilosofiaDiamante

C’è un modo differente di accostarsi alle Costellazioni Familiari di Bert Hellinger: non solo la ricerca di blocchi e condizionamenti che impediscono la gioia e la realizzazione, non solo l’osservazione di dinamiche ripetitive nel Sistema Familiare, ma un vero e proprio cambio di prospettiva che può rendere le cose ancora più semplici, leggere ed efficaci.

Questo cambio di paradigma è  l’oggetto della prima serata di Be Inspired, il percorso di Costellazioni Sistemiche e Familiari  (clicca qui per saperne di più).

Ed in particolare:

Cosa succede se invece di guardare a te stesso come la vittima delle dinamiche del passato esistenti nel tuo sistema familiare, comprendi il significato profondo del ruolo che ti spetta come erede?

Che frutti da il tuo albero-sistema?

Jodorosky nel suo libro Metagenealogia rispondendo ad un cliente, che si disperava per le dinamiche del suo albero genealogico, dice: non sono la bruttezza o la bellezza a definire un albero. Per quanto possa essere slanciato e forte, se dà frutti amari e velenosi è un albero cattivo. Per quanto siano contorti i suoi rami  sgradevole il suo aspetto, se dà frutti frutti dolci e nutrienti è un buon albero.

[bctt tweet=”Il frutto definisce l’albero, non viceversa. Jodorosky”]

E’ un cambio di prospettiva importante che da un senso sia a tutto il sistema che alla nostra vita.  Nel momento in cui si esce dal “vittimismo” e si accede ad una Coscienza Superiore Transpersonale, infatti, è possibile comprendere i tranelli/dinamiche presenti nel Sistema e dentro di noi.

Cristina Garavaglia ed io abbiamo identificato questi blocchi con il termine “memorie del passato”.  E durante la prima serata di Be Inspired  costelliamo questo spazio. Lavoro spesso con la linea del tempo costellandola. Entrare nel “campo delle memorie del passato” é differente da quello del passato. Significa cogliere la sfumatura che sono qualcosa di già passato, qualcosa che ci condiziona perché la memoria ancora persiste in qualche parte di noi.

Una memoria che possiamo scegliere di lasciar andare o tenere.

Ogni memoria contiene anche risorse

I partecipanti delle edizioni passate, entrando in quel campo, hanno potuto riconoscere quelle memorie come “cassetta degli attrezzi” a loro disposizione per stare nel presente più consapevoli. Questo movimento ha permesso loro di accedere a due risorse che tutti hanno riconosciuto inscindibili: responsabilità e libertà.

[bctt tweet=”Solo assumendo la responsabilità della propria esistenza, si può accedere alla Libertà”]

Il desiderio inconscio di rimanere quelli che crediamo di essere ci porta nell’incessante ripetizione di noi stessi.

La forza che scaturisce dalla connessione con la parte più vera di noi, sviluppando la capacità di andare oltre la personalità, ci consente di essere pienamente noi stessi.

Ci vuole coraggio, a volte non è semplice, ma i risultati sono incredibili.

Il sistema familiare smette di essere un posto di dolore e diventa un bacino di risorse  a tua disposizione.

La libertà non è altro che un campo infinito di possibilità a tua disposizione per realizzarti pienamente.

E tu quanto ti permetti di vivere il campo infinito delle possibilità?

 


Per approfondire:

Libri

Le radici dell’amore: Costellazioni familiari: i legami che vincolano e il cammino verso la libertà

Metagenealogia. La famiglia, un tesoro e un tranello

Corsi e workshop

Be Inspired, Costellazioni Familiari Milano

Capsule Temporali Familiari per scoprire le risorse all’interno del tuo sistema familiare

Essere e apparire, quando l’incontro diventa magico.

Cosa succede quando 2 lati opposti della medaglia si incontrano?
Nasce la versione migliore di te.  

Ho dedicato la mia vita all’Essere, quello con la E maiuscola per intenderci. La stessa E con cui inizia la parola Essenza che da filosofa amo molto.

Sin dai tempi antichi i filosofi più importanti si sono dibattuti tra i concetti  di essenza e manifestazione della stessa: l’essere ossia lo Spirito e la manifestazione/apparenza ossia il mondo.

Percorsi filosofici a parte, anche noi siamo composti di spirito e corpo e quindi di essenza e immagine. Nell’epoca del consumismo e dell’immagine, a mio avviso, la strada non è fare gli struzzi, ma imparare a giocare dettando noi le nuove regole e regalando impulsi nuovi a questo mondo.

Di immagine si occupa proprio Angela Bianchi, consulente d’immagine e titolare di VirgoImage. 

Io e lei due lati opposti della stessa medaglia, due punti di vista che ci regalano la tesi e l’antitesi per comporre nella serata del 10 giugno la sintesi.

Diverso infatti è solo il punto di partenza, quello di arrivo è lo stesso:

La versione migliore di te

Questa frase, espressa da Angela durante la sua presentazione, corrisponde ad uno dei principi su cui baso tutto il mio lavoro.

[bctt tweet=”La vita è un allenamento a essere la versione migliore di te.”]

Ogni giorno facciamo esperienza di tante versioni di noi stessi.

Quante volte siamo consapevoli di non essere al nostro meglio sia interiormente che esteriormente? Paure, dubbi,  condizionamenti, irretimenti, tutto questo e molto altro ci impedisce di essere davvero noi stessi, di esprimere appieno le nostre potenzialità.

A volte viviamo la sensazione di non vivere la nostra vita, ma quella che gli altri o il destino hanno deciso per noi. Altre volte sentiamo di interpretare un personaggio in una commedia/tragedia teatrale, ma sotto la maschera cosa resta? L’attore chi è?

Se ogni tanto ti senti così, hai due possibilità:

  • lavorarci partendo dall’interno, ossia scavando, sciogliendo i blocchi, riscoprendoti e alla fine  ponendo attenzione a quello che comunichi attraverso il tuo corpo, il tuo atteggiamento e la tua immagine
  • partire dall’esterno per comprendere le tue difficoltà, scoprire cosa ti piace e cosa ti valorizza per imparare a guardarti con occhi nuovi.

Sai qual è la mia meditazione preferita? Truccarmi. 

Anni fa uno dei miei maestri mi insegnò a trasformare ogni azione quotidiana in una meditazione, focalizzandomi sul momento presente, per vivere pienamente il qui e ora. Da allora quando sono giù, quando la mia immagine nello specchio non corrisponde a quello che so essere la mia anima, prendo il beauty dei trucchi e comincio a giocare. Mi connetto con il mio vero essere e gioco per rappresentarlo sulla mia faccia, lo scopo è tirare fuori “la versione migliore di me” sepolta dietro a emozioni che so essere passeggere. La luce invece, non passa mai.

Ti invito pertanto a partecipare al prossimo Diamond Happy Hour con me e Angela Bianchi per scoprire la versione migliore di te.

Intanto gustati questo video preso da Coach Carter: la nostra più grande paura è…